Rifugio Casati dal rifugio Forni con tappa al rifugio Pizzini

Dislivello: +1091 da Rifugio Forni (2178m) a Rifugio Casati (3269m)

Sentieri: 28 B 1,20 ore fino al Pizzini (Turistico) + 2,20 ore al Casati (EE).

Da Santa Caterina Valfurva percorriamo la via Forni fino all'ampio parcheggio ai piedi dell'ononimo rifugio Forni, raggiungiamo quest'ultimo tramite una scaletta e prendiamo il sentiero per il rifugio Pizzini.

Il sentiero è in realtà una strada carrozzabile percorribile in jeep, si sale molto facilmente. Sulla destra abbiamo il bel panorama del Ghiacciaio dei Forni, intorno ampie praterie, i campanacci delle mucche al pascolo accompagnano la nostra salita che a dire il vero è quasi in piano.
Dopo 40 minuti raggiungiamo la baita del Cedèc, sul lato opposto c'è una bell'area pic-nic, proseguendo cominciamo a vedere il rifugio, a sinistra la bella cima del Gran Zebrù.
Trascorsa un'ora e venti raggiungiamo il rifugio Pizzini a quota 2.707 m, dove facciamo una breve sosta prima di proseguire verso il rifugio Casati, continuando sempre lungo il sentiero 28 B.
Comincia ad esserci un pò di neve, superiamo un torrente grazie ad un ponte di legno, ora la pendenza aumenta, i segnavia indicano il Casati a un'ora e venti mentre il Pizzini a 20 minuti e il Forni a 1:40 ore.

Attorno ai 2800 metri la neve ricopre completamente il sentiero, continuiamo a salire con una pendenza media fino a raggiungere un tratto di roccia che bisogna letteralmente scavalcare aiutandosi con la corda fissa. Abbiamo superato i 3200 metri ormai e così, da li a poco, raggiungiamo il rifugio Casati a quota 3.269 m, poco più in alto vediamo il rifugio Guasti.
Qui ci godiamo lo splendido panorama sul ghiacciaio e verso le cime del Gran Zebrù e del Cevedale.
Torniamo al Pizzini tramite la via estiva, nettamente più semplice. Una serie di tornanti su di un sentiero fangoso (inizialmente un pò scivoloso), che diventa poi più asciutto e sicuro, e così in un'ora e un quarto siamo di ritorno al Pizzini dove pranziamo.


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